Un post dedicato al mio maestro è d’obbligo.
Colui che ammiro sia come uomo che come insegnante.
Un maestro che ha deciso di insegnare la sua arte seguendo le antiche e ferree regole della tradizione, in controcorrente rispetto alle tendenze della Cina moderna, accettando fieramente e con spirito le conseguenze di questa sua decisione.
Quando nel febbraio del 2004 decisi di trasferirmi in Cina, avevo alle spalle anni di pratica e di sacrifici, tre titoli nazionali nelle competizioni di Sǎndǎ, un premio come migliore atleta professionista e non ricordo quanti e che tipo di altri titoli.
La mia innata passione per le arti marziali tradizionali cinesi “istintivamente” mi rendeva già cosciente dei limiti culturali e di pratica presenti nell’ambiente delle arti marziali cinesi in Italia, in cuor mio sapevo anche che questi limiti per motivi storici esistevano anche in Cina, anche se in veste differente; il mio obiettivo non era quindi trovare l'”arte marziale”, bensì trovare “il maestro”, “l’uomo” (nel senso più umano del termine).
Devo dire che da questo punto di vista ero già abbastanza scoraggiato in partenza, non mi sarei mai aspettato di riuscire a conoscere subito il maestro Suí.
Il maestro Suí nasce il 18 novembre del 1944 e vive a Pechino.
Membro dell’associazione per la ricerca sul Méihuā Zhuāng e dell’associazione per la ricerca sul Bāguà Zhǎng di Pechino; maestro 18a generazione di Méihuā Zhuāng e 4a generazione di Bāguà Zhǎng.
Fin da giovanissimo studia e pratica arti marziali sotto la guida di celebri insegnanti, fino a quando incontra due grandi maestri del passato, maestri che cambieranno la sua vita e il suo modo di vivere le arti marziali tradizionali: Hán Qichāng per il Méihuā Zhuāng e Lǐ Zimíng per il Bāguà Zhǎng.
Da allora il maestro Suí non ha mai interrotto il suo allenamento, a volte anche pieno di insidie per lui e i suoi maestri visto il periodo storico che hanno attraversato.
A partire dal 1990 viene più volte invitato in importanti conferenze organizzate dall’ex-Unione Sovietica, pronunciando vari discorsi e ricevendo l’approvazione di studiosi di tutto il mondo, come la volta in cui partecipò alla Conferenza internazionale degli esperti mondiali di psicologia nel corso della quale parlò de le arti marziali cinesi in relazione con il mondo della natura e l’allenamento fisico, e de la relazione fra gli esercizi cinesi per il benessere fisico e la psicologia.
Nel 1992 viene invitato dall’emittente internazionale della televisione statale russa per presentare lo stato delle relazioni culturali tra Cina e Russia, nello stesso anno assume l’incarico di direttore responsabile del Dipartimento dello sport presso il centro per gli scambi economici e culturali fra Russia e Cina.
Il carisma, le virtù, la saggezza e le abilità marziali di quest’uomo travolgono chiunque lo incontri, ancora oggi. La biografia del maestro Suí è già presente in numerose e importanti opere enciclopediche di consultazione, ma lui non dimostra alcun interesse per questo tipo di mete e riconoscimenti. Tuttora, nonostante l’età, si allena e duella con noi ogni giorno, sotto ogni tipo di intemperie; con l’unico obiettivo di tramandare a chi sappia apprendere preziosi saperi antichi e genuini, e con la pazienza che la tradizione del suo metodo di allenamento necessita.
ammiro molto quello che fate. il maestro sembra una persona che merita rispetto e ammirazione anche da parte mia.